Una piccola azienda artigiana che tratta materiali vecchi di secoli in contatto con aziende tedesche, austriache e finlandesi e in rapporto di lavoro con l’università slovena sullo studio di applicazione delle tecnologie digitali. È la storia del roveretano Luca Bronzini. La sua piccola impresa artigiana, specializzata nel restauro di beni lapidei ed intonaci, dà lavoro a 10 persone, ha avviato un progetto di ricerca con la facoltà di Ingegneria dei materiali di Trento ed ha avuto l’onore di rappresentare il Trentino alla seconda edizione di “Monumento”, tra le più importanti fiere internazionali per la cura dei monumenti e il restauro di Salisburgo.
Bronzini dopo l’istituto d’arte ha iniziato a lavorare in un’azienda di restauro e dopo 4 anni, con il supporto di Ceii Trentino prima e Trentino Sviluppo poi, ha avviato la sua impresa arrivando ad avere ora nove collaboratori. La sua azienda si è specializzata sul restauro. Dalle iniziali esperienze su edifici del primo Novecento al restauro degli apparati lapidei del torrione del Castello del Buonconsiglio agli affreschi del teatro Zandonai, Luca Bronzini ha acquisito competenze preziose ed ha imparato a diversificare il proprio lavoro. Alle tecniche apprese sul campo ha aggiunto del suo mettendo a punto un metodo originale combinando materiali particolari, spesso originali ed impensabili, con l’utilizzo di attrezzature specialistiche. A “Monumento” – oltre 180 espositori provenienti da otto nazioni, 2.400 visitatori – le aziende hanno modo di presentare la propria attività: il restauro è un’attività legata ad un mercato locale per la specificità delle normative e della committenza, ma le competenze e le multidisciplinarietà delle imprese italiane sono riconosciute, apprezzate e ricercate. Nonostante la crisi Bronzini è fiducioso. “La cultura – spiega – potrebbe offrire immense possibilità di sviluppo economico. Se si pensa che il patrimonio storico dell’Italia è il più imponente a livello europeo e che appena il 30-20% dei beni è stato oggetto di restauro, le potenzialità di sviluppo del comparto sono a dir poco promettenti. Sono convinto che gli investimenti pubblici per il restauro del patrimonio storico architettonico possono avere immediate ricadute in termini di crescita delle piccole aziende. Devono essere però create le condizioni affinché le piccole realtà possano fare salti di qualità, come ad esempio poter partecipare direttamente alle gare d’appalto. D’altra parte non posso che essere soddisfatto del supporto che ho trovato in Trentino Sviluppo”.